- le membrane epiretiniche;
- il foro maculare.
Membrane Epiretiniche Maculare
Le membrane epiretiniche sono quasi sempre precedute da un distacco posteriore del vitreo. Il distacco posteriore del vitreo può essere definito come la separazione tra il collagene tipo II della corticale vitreale posteriore e il collagene della membrana limitante interna della retina. In seguito al distacco posteriore del vitreo possono verificarsi fenomeni di proliferazioni cellulari, fibrocellulari o fibrovascolare sulla superficie interna della retina. Queste proliferazioni sono chiamate membrane epiretiniche (MER). Le membrane epiretiniche che non producono sintomi vengono definite membrane epiretiniche semplici o membrane a cellophane mentre le membrane epiretiniche che producono sintomi sono definite membrane epiretiniche complesse o pucker maculare. Il pucker maculare è una forma più grave e meno frequente di Membrana Epiretinica ed è caratterizzata oftalmoscopicamente da una plissettatura della retina e una distorsione dei vasi retinici sottostanti. Il quadro clinico è caratterizzato dal punto di vista sintomatologico dalla presenza di metamorfopsie (immagini ondulate) e annebbiamenti della visione centrale. Fondamentale nella diagnosi e nella formulazione dell’indicazione chirurgica sono la misurazione dell’acuità visiva, la biomicroscopia del fondo oculare e la tomografia a coerenza ottica della macula. Gli stessi esami andranno ripetuti nel post-operatorio per valutare il recupero funzionale e il ripristino anatomico.
Quando il pucker maculare causa marcata riduzione visiva (visus corretto < 6/10) e metamorfopsie è necessario ricorrere all’intervento di vitrectomia via pars plana con rimozione della Membrana Epiretinica.
Foro Maculare
Il foro maculare è il risultato di uno spostamento centrifugo dei fotorecettori che causa una deiscenza a livello foveale. L’evento primario è probabilmente un anomalo attacco vitreofoveolare, con conseguente trazione anteroposteriore e tangenziale che da inizio alla seguente progressione meglio valutabile tramite la tomografia a coerenza ottica (OCT):
Stadio IA – in cui oftalmoscopicamente si apprezza l’assenza del riflesso foveolare e all’OCT l’assenza della fisiologia depressione foveale. In questo stadio i pazienti sono totalmente asintomatici.
Stadio IB – in cui oftalmoscopicamente si apprezza a livello foveale in anello giallastro. In questo stadio i pazienti presentano una modesta riduzione dell’acuità visiva e metamorfopsie.
Il 50% dei pazienti con foro maculare in stadio IA e IB presentano un distacco spontaneo dell’attacco anomalo a livello dell’interfaccia vitreofoveale con risoluzione del quadro.
Stadio II – in cui all’OCT si apprezza un difetto retinico a tutto spessore del diametro inferiore a 300 micron e un’opacità prefoveale sovrastante.
Stadio III – in cui all’OCT si apprezza un difetto retinico a tutto spessore del diametro superiore a 400 micron associata ad aderenze vitreali posteriore.
Stadio IV – in cui all’OCT si apprezza un difetto retinico a tutto spessore del diametro superiore a 400 micron associata a falde di liquido sottoretinico. Il paziente presenta un visus ridotto è mai superiore a 1/10.
La terapia chirurgica trova indicazione in tutti i pazienti con foro maculare di Stadio II-III-IV con un acuità visiva residua <6/10. l’intervento consiste in una vitrectomia via pars plana con peeling della membrana limitante interna ed iniezione di un tamponante gassoso (esafluoruro di Zolfo al 20%). Nel post-operatorio, al fine di ottenere la chiusura del foro, è necessario posizionare il paziente in posizione prona per un periodo da 7-10 giorni.